“King – Un re senza regole” di Meghan March

Società Editrice Milanese (SEM) non smette di stupirci e ora ci propone un romanzo erotico che in America è un bestseller. King – Un re senza regole è il primo volume della fortunata trilogia di Meghan March.

New Orleans è il mio regno. Nessuno conosce il mio nome, ma in città il mio potere è assoluto. Ciò che voglio lo ottengo sempre. Mi piace che la gente sia in debito con me. E abbia paura. Soprattutto se si tratta di una bella, giovane vedova alle prese con un business da uomini. Lei non sa che la volevo da tempo. D’ora in poi io sarò il suo padrone. E poi potrei anche tenerla solo per il mio piacere. Ora è il momento di riscuotere il mio debito. Keira Kilgore è proprietà di Laclhan Mount.

Lachlan Mount è il re del mondo criminale di New Orleans. Tutti lo temono e lo rispettano, e non c’è nulla che avvenga in città senza che lui ne sia al corrente. Se desidera qualcosa, Lachlan Mount la ottiene senza indugio. Keira Kilgore, la protagonista, è la proprietaria di una distilleria. Poco dopo essere diventata vedova, fa una scoperta scioccante: il marito non solo la tradiva, ma si era indebitato con degli strozzini pericolosi. Si trova nei guai perché non sa come procurarsi i soldi. Lachlan, il creditore, le chiede il suo corpo come pagamento del debito. La protagonista è costretta a rinunciare alla sua libertà per salvare la sua società. Keira però sottovaluta il suo avversario. Pensa di poterlo gestire, pensa di poter riuscire a non essere manipolata, e si sbaglia. Mount, d’alto canto, vuole sottomettere Keira ai suoi voleri, ma non ha tenuto conto del suo carattere impetuoso e ribelle. Keira è una donna che non si lascia calpestare da nessuno. Il suo spirito da combattente mette a dura prova Lachlan e allo stesso tempo lo intriga. Finalmente qualcuno osa dirgli di no.

Un uomo potente, Lachlan, un debito da pagare, una ragazza determinata a dimostrare il suo valore ma inconsapevole della sua sensualità, Keira. Una serie di giochi erotici, il fascino del proibito. Questi gli ingredienti della trama che, a scapito delle mie aspettative esiste, c’è ed è molto forte. Tolta la parte erotica la storia potrebbe comunque andare avanti grazie a due personaggi forti che contrapposti danno vita a una storia avvincente.

Un linguaggio forte che la traduzione non va a ad alleggerire. Questo è un aspetto che io apprezzo sempre molto: il traduttore che fa il traduttore e non riscrive il romanzo.

Sinceramente quando me lo hanno proposto ero molto scettica e prevenuta, memore di Cinquanta sfumature. Poi ho iniziato a leggerlo e mi ha presa per il ritmo incalzante, perchè la trama ha delle falle logiche eppure nel momento in cui lo leggi non te ne rendi conto, devi cercarle, scovarle. I due protagonisti hanno ancora tanto da dire, sopratutto Lachlan e il suo passato quindi si è creata la curiosità di sapere come andrà a finire questa trilogia: ci sarà o meno il lieto fine?

Sono i due protagonisti a narrarci direttamente la vicenda alternandosi e mostrandoci il loro lato intimo.

Keira mi ha conquistata perchè non è banale: è una bella donna, ha ereditato la distilleria di famiglia e fa di tutto per farla funzionare. Ha solo sbagliato ad innamorarsi del suo ex marito e quante di noi hanno vissuto amori inutili?

Lachlan è un uomo che molto probabilmente ha sofferto ed è stato in qualche misura obbligato a diventare il “mostro” che è.

Credo e spero che nei prossimi due volumi Queen – La regina indomabile (14 Giugno) e
Desire – L’impero del desiderio (7 Luglio) si vedano altri aspetti di due personaggi così complessi e affascinati che portano avanti la trama.

L’aspetto erotico non è qualcosa di cui ovviamente si sente parlare in metropolitana per strada, ma nemmeno di così impensabile o spinto, sicuramente i sex toys presenti possono lasciare un po’ perplessi ma superati si è davanti a un ottimo romanzo del suo genere.

Non è un grande romanzo della letteratura ma per rilassarsi e leggere qualcosa di diverso, per sperimentare nuovi generi secondo me è ottimo.

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Vi aspetto e vi auguro una buona lettura!

 

 

 

Cinque libri “di corsa”

I periodi frenetici esistono, purtroppo, e spesso sono i migliori amici del blocco del lettore. Esistono però i libri che io definisco “da corsa”: romanzi veloci da leggere che non necessitano di grande impegno mentale, ma piacevoli e che possono essere piacevoli compagni per le nostre corse quotidiane o a letto la sera per rilassarci. Ecco a voi i primi cinque titoli per questa nuova rubrica.

Un genere che aiuta in questi periodo sono le raccolte di racconti di cui vi consiglio Le mille facce della stessa moneta dei Francesco Nucera edito da Augh! di  cui vi lascio qui la recensione. Le raccolte di racconti si prestano bene per gli spostamenti con i mezzi pubblici: infatti sono racconti veloci che si auto-concludono nel tempo di un mini viaggio.

Un romanzo breve, anzi brevissimo come La sovrana Lettrice di Alan Bennet edito da Adelphi che racconta la scoperta della lettura da parte dell’amatissima regina Elisabetta. Un romanzo velocissimo dalla natura teatrale, divertente già da me recensito anche questo, che si presta bene per essere portato in giro e per essere rilassante: la sua ironia di fondo aiuta a staccare la spina da quelle giornate che dovrebbero finire ancora prima di iniziare.

Si prestano bene a questa categoria tutti i romanzi auto-conclusivi: al rogo le saghe e benvenuti a libri come Non sarò mai la brava moglie di nessuno di Nadia Busato edito da Società Editrice Milanese (SEM) che per quanto affronti un tema così forte, per chi se la fosse persa lascio qui la recensione, da quel senso di pace e di fatalità che, a mio gusto, si adatta bene ai momenti di relax perchè come trama aiuta a isolarsi e crearsi una mini bolla.

Un romanzo breve che secondo me aiuta a superare i momenti di blocco del lettore è Marie aspetta Marie di Madaleine Bourdouxche edito anche questo da Adelphi che con la sua calma, la sua normalità aiuta a cambiare un po’ punto di vista: ogni azione ha un suo perchè anche quelle meno condivisibili. Qua trovate la recensione completa.

Ultimo libro per questo articolo è sicuramente Due Sirene in un bicchiere di Federica Brunini edito da Feltrinelli: è uno di quei testi che in momenti no, frenetici in cui sembra di essere in apnea apre i polmoni. Un romanzo pieno di vita, di sentimenti e di umanità che riesce con le parole a rimettere tutto nella giusta prospettiva. Qui vi lascio la recensione.

Se vi è piaciuta la nuova tipologia di articolo lasciate un like e condividete con i vostri amici in blocco del lettore.

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“Bestia da latte” di Gian Mario Villalta

Buongiorno amici lettori!

Oggi vi parlo di Bestia da latte di Gian Mario Villalta edito da Società Editrice Milanese, SEM.

Vengono da un mondo lontano i ricordi che si sprigionano nella mente del protagonista di questo romanzo nel momento in cui apprende della morte di uno zio un tempo molto amato e poi altrettanto detestato. Per la precisione – se poi davvero precisi possono essere i ricordi dell’infanzia – vengono da un piccolo paese del Nordest, durante gli anni Sessanta, quando la coda del boom economico inizia a cambiare le abitudini e i comportamenti. È l’epoca in cui «le stalle hanno cominciato a puzzare» e «gli animali – così come la terra – sono diventati materia per la produzione industriale».
Ma a tornare alla mente del protagonista sono soprattutto i momenti vissuti insieme al cugino Giuseppe. Perché è proprio il complesso rapporto fra i due a segnare, forse più di ogni altra cosa, la sua infanzia. Un rapporto fatto di grande complicità ma anche di violenza e di paura: sentimenti, questi, che non lo hanno più abbandonato, né mai è riuscito a sciogliere nella loro aggrovigliata natura.
Oggi, il bambino di allora, arrivato alla soglia dei sessant’anni, si chiede le ragioni di quella violenza sorda, cupa, marcio frutto di altra violenza. E si chiede se la sua vita, senza quelle vicende ormai lontane, sarebbe stata diversa.

Il protagonista ripercorre la sua infanzia vissuta a casa dei nonni paterni con i suoi genitori e un cugino, figlio di nessuno: la madre, sorella del padre del protagonista, lo lascia per inseguire i suoi mille amori e senza ricordarsi di essere anche madre oltre che donna scatenando così in Giuseppe una serie di sentimenti negativi che si ripercuoteranno violentemente sul protagonista. È un viaggio nella memoria di quest’uomo, ormai adulto, che capisce che il rapporto che più ha segnato la sua crescita è proprio quello col cugino che veniva cresciuto semplicemente per essere un lavoratore, mentre lui, guidato dall’amore di sua madre ha potuto studiare e realizzarsi in modo da poter abbandonare quel mondo rurale che invece ha segnato la sua infanzia. Un rapporto che passa dall’essere fraterno a essere solamente ricco di violenza e astio quello tra i due cugini, tanto che porta uno dei due a commettere un gesto che segnerà la fine di ogni legame tra i due.

Bestia da latte ha uno stile che passa dall’essere crudo a essere molto dolce e introspettivo rendendo la lettura un continuo susseguirsi di emozioni e di bisogno di sapere come si concluderà. È un viaggio psicologico perchè mette in mostra le differenze tra chi viene cresciuto con amore e chi già da piccolo deve fare i conti col non essere voluto dal suo stesso sangue.

Consigliato un po’ a tutti: credo che romanzi così introspettivi  possano essere adatti a tutti e possano far scaturire delle belle e profonde riflessioni.

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“Raccontami di te – Testa o cuore” di Maria Chiara Monaco

Buon 25 aprile amici lettori!

Oggi vi parlo di una scrittrice di 18 anni, esordiente edita da Casa Editrice Kimerik: la prima opera di Maria Chiara Monaco è Raccontami di te – Testa o cuore? 

Chiara è una ragazza come tanti che soffre di dislessia. I suoi disturbi dell’apprendimento non sono accettati in particolare modo dalla madre che solitamente si sfoga su di lei. L’unico momento in cui Chiara è veramente se stessa è quando inizia a parlare, tramite un app, con Francesco che l’aiuta ad acquistare sicurezza. Francesco in realtà non è quello chi di essere: usa un’immagine e una vita che non sono le sue, tanto da vivere con i sensi di colpa a causa della consapevolezza di averle mentito.

Un libro che presenta una buona trama a non sufficientemente sviluppata: il rapporto madre e figlia poteva essere approfondito e spiegato, così come quello con il padre. Tante le conversazioni riportate come messaggi con Francesco che mi hanno annoiato un pochino. La quarta di copertina parla delle insidie del web: qui l’unica insidia che c’è è un ragazzino che vergognandosi della sua condizione mente sulla sua vita ferendo si la protagonista ma comunque sia l’ha aiutata a uscire fuori dal suo guscio. Quindi mi è difficile capire quale sia la vera insidia.

Dal Piemonte alla Calabria questo romanzo è sicuramente per gli adolescenti, già per me che ho 24 anni si è rivelato fuori target perchè non mi sono minimamente immedesimata nei personaggi.

L’unico personaggio che muta per sua volontà è il padre: tutti i personaggi se non provocati da un avvenimento esterno rimarrebbero statici.

Un’ottima nota positiva però è lo stile della scrittrice che riesce a far scorrere la storia con un buon ritmo. 

Consigliato ad un pubblico tra i 12 e i 16/17 già oltre risulta un pochino banale.

Maria Chiara resta un’autrice da tenere sott’occhio: maturando, crescendo e migliorando lo sviluppo della trama potrà scrivere ottimi romanzi.

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“Ernesto – Genesi di un eroe” di Francesco Nucera

Buongiorno amici lettori!

Oggi parliamo di Ernesto – Genesi di un eroe di Francesco Nucera.

Francesco Nucera fa il suo esordio con una raccolta di racconti intitolata Le mille facce della stessa moneta di cui vi lascio qui la recensione. 

Johnny, un giovane giornalista, si ritrova a intervistare Ernesto, colui che è riuscito a riunire l’Italia e a porre fine ad un regime razzista che, prima con gli extracomunitari poi con gli stessi italiani, ha completamente diviso il Bel Paese. Il Comandante racconterà la storia della sua vita nei minimi dettagli, in una sorta di confessione lucida, ma il fiuto del giornalista porterà Johnny a ricercare la verità oggettiva e a verificare ogni parola che gli verrà detta. Ogni scoperta lo metterà sempre più in pericolo fino a quando non sarà costretto ad affrontare la verità. 

Un romanzo distopico come pochi ne ho letti da scrittori italiani: avvincente, credibile con quella sensazione di precarietà e paura che accompagna fino all’ultima parola. 

Sembrerò di parte perchè Francesco lo conosco e sia come autore che come persona lo trovo unico nel suo genere ma questo romanzo ha una sensibilità, una visione estremizzata di un futuro che potrebbe avvenire e di un passato che c’è già stato ma che troppo spesso dimentichiamo.

Un’evoluzione stilistica e concettuale che per il primo romanzo mai mi sarei aspettata: meticolosità, attenzione per i dettagli, una trama ciclica fanno di Ernesto sicuramente un romanzo che può competere con i grandi titoli che si trovano oggi in tutte le librerie. 

La cosa che più mi è piaciuta non è la trama in sé, perchè quella me l’aspettavo, ma la morale che accompagna tutta la storia: svegliarsi e smetterla di guardare solo i propri interessi e ritrovare quel bisogno di partecipazione al bene comune che rende sempre grande un paese. 

Le riflessioni che porta con sé questo romanzo sono profonde, sono vere, sono attuali: Nucera inventa un personaggio e lo catapulta in un mondo di cui tutti noi dovremmo temere. Porta al limite l’italiano stufo dei crimini, delle ingiustizie sociali e politiche che ha ormai abbandonato la partecipazione cittadina e gli mostra che il suo contributo è fondamentale per non perdere la libertà di essere chi si è.

Consigliato a chi ama il genere distopico e a chi vuole immergersi in un modo inquietantemente vero.

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“Tutte le ragazze con una certa cultura hanno almeno un poster con un quadro di Schiele appeso in camera” di Roberto Venturini

Bentrovati amici lettori!

Oggi vi parlo di uno dei titoli che fanno parte del mio bottino di Tempo di Libri: Tutte le ragazze con una certa cultura hanno almeno un poster con un quadro di Schiele appeso in camera di Roberto Venturini edito da SEM (Società Editrice Milanese).

Luca è un trentenne che, come molti suoi coetanei, si arrabatta tra varii lavori e relazioni mai degne di nota. Cresciuto con Bim Bum Bam guida una vecchia panda malconcia, frequenta gallerie d’arte che non apprezza né per i contenuti né per la frequentazione fino a quando in un bagno non incontra Silvia con la quale fa subito sesso. L’essere assistente di un professore universitario permette al destino di farli incontrare nuovamente e prima tra la freddezza di lei e poi dalla vendetta con un 29 di Luca nasce un amore passionale da montagne russe: passano dall’amore bruciante e passionale alla normalità alla noia. Un viaggio in una generazione disillusa che corre tra aperitivi e incontri casuali. Una coppia che trova il suo compiacimento nel tormentarsi fino a cadere in un vuoto cosmico che con sottile ironia racconta una storia come mille altre.

Un romanzo breve con uno stile e un gergo normale che rende ancora di più la quotidianità di tante coppie che si spengono amandosi. Venturini racconta la Grande Bellezza di una Roma diversa da quella di Sorrentino: è la Roma dei giovani, delle corse, dei lavori precari ma che fanno ancora sognare un mondo diverso, è la città magica che permette ad una donna terrorizzata dall’essere come le altre di innamorarsi di un uomo che rientra in ogni cliché. Una penna divertente, ironica, ricca di citazioni che un lettore coetaneo dei protagonisti può solo amare. 

Un libro che di tradizionale non ha niente: Venturini capovolge i grandi topos delle storie d’amore dando ai suoi personaggi una dimensione normale della loro unicità.

Consigliato a chi vuole una storia d’amore vera! Senza cliché, senza retorica, senza troppe dichiarazioni smielate e simili.

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“Kitchen” di Banana Yoshimoto

Bentrovati amici lettori!

Oggi parliamo di Kitchen di Banana Yoshimoto edito da Feltrinelli di cui vi ho parlato anche su Parole a Colori.

Primo romanzo dell’autrice giapponese tradotto per la prima volta in Italia nel 1991.

Mikage, giovane ragazza, perde l’unico punto fermo della sua vita: la nonna. Si ritrova così sola al mondo fino a quando Yuichi le propone di andare a vivere con lui e sua madre Eriko, che in realtà è un uomo. L’unico posto in cui Mikage si sente davvero a casa è la cucina scegliendo così di farne una professione.

Un romanzo diviso in due parti più un racconto finale è in stile manga e affronta temi molto delicati come la solitudine, l’elaborazione del lutto, la sessualità delle persone e la violenza.

Temi che è complicato gestire tutti insieme con la giusta dose di sensibilità e senza retorica.

Yoshimoto racconta una storia che invita a riflettere su noi stessi e su cosa è davvero importante per noi. Spiega con molta facilità le crisi che si possono affrontare a seguito di una perdita importante, del bisogno di sicurezze che si possono trovare anche in un luogo o in un gesto, come cucinare. Un libro che scalda il cuore, che commuove e invita a una profonda riflessione sul modo in cui viviamo i rapporti e sulle paure umane che prima o poi andranno affrontate.

Privo di retorica presenta uno stile “fresco” e dolce. Nulla viene lasciato al caso o trattato con superficialità, anzi mostra una maturità dell’autrice sul tema della omosessualità molto forte e decisa.

Sicuramente l’idea che nella vita si hanno due famiglie: una di sangue e una che si sceglie mi ha colpita e fatta riflettere più di tutto il resto, perchè a volte si danno per scontati certi rapporti che in realtà nel momento del bisogno si mostrano più forti di quelli “obbligati”.

Un libro che consiglio a chi vuole riflettere su se stesso, a chi vuole approcciarsi per la prima volta con questa autrice molto particolare e a mio avviso geniale.

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Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate voi e se avete titoli di quest’autrice da consigliarmi per continuare la sua scoperta!

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“La mia fine, il mio inizio – Destini segnati” di Francesca Cominelli

Buongiorno amici lettori!

Oggi vi parlo de La mia fine, il mio inizio – Destini segnati di Francesca Cominelli, di cui in questi giorni è uscito il secondo volume.

Amanda, giovane newyorkese si trasferisce in Texas dove incontra Jared con cui instaura da subito un rapporto di amore-odio, di attrazione e disgusto. Circondati da amici, famiglia e cavalli i due ragazzi scopriranno che dai sentimenti non si può scappare per sempre e che il destino è sempre in agguato.

L’esordio di una scrittrice che rischia e che si butta nell’autopubblicazione.

Come ogni autrice esordiente ha i suo difetti: alcuni punti della trama sono lenti e altri troppo veloci, alcuni passaggi risultano risolti con un po’ di fretta dai personaggi. Incredibile l’ambientazione, la capacità di descrivere i paesaggi, come l’autrice riesca a descrivere determinati sentimenti  e la cura del romanzo in sé: ho adorato le illustrazioni, il voler dare un volto ai personaggi.

Non mi è dispiaciuto come libro in sé: veloce da leggere, stile e trama molto semplici, ma sottolineo ancora la bravura dell’autrice nelle descrizioni, perchè è riuscita a farmeli immaginare.

Consigliato a chi non vuole il romanzo della vita, ma una lettura semplice, leggera con cui rilassarsi.

Come già sapete io non amo i finali aperti: mi piace che ci sia un punto quando chiudo un libro, ma voglio proprio vedere cosa succederà nel prossimo capitolo della saga che è composta da tre libri di cui solo due già pubblicati.

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“Wonder” di R.J. Palacio

Wonder di R.J. Palacio edito da Giunti Editori è uno dei libri più belli che si possano leggere sull’accettare le diversità altrui.

Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film con Julia Roberts.

August, detto Auggie, alle prese, non solo con il primo anno di scuola media, già di per sé difficile, ma anche con difficoltà di essere diverso. Auggie, infatti, a causa di una malformazione craniofacciale, sindrome di Treacher Collins che lo ha obbligato a lunghi periodi in ospedale, ha studiato a casa con la madre. Per la prima volta si trova a doversi confrontare con i pregiudizi e la cattiveria dei suoi coetanei che deriva da quella dei genitori. Tra amici, due genitori sempre pronti a tutto, una sorella che dovrà superare le sue paure Auggie non solo riuscirà a farsi accettare ma creerà anche una rete di supporto e protezione contro quelle persone che inevitabilmente proveranno sempre a ferirlo.

Un libro adatto a grandi e piccini perchè privo di quella retorica che fa pensare “poverino”. L’autrice R.J. Palacio, pseudonimo di Raquel Jamillo, rende con uno stile diretto un romanzo che affronta temi molto delicati e di cui normalmente si parla con un tono politically correct. Un romanzo che mostra come i pregiudizi siano facilmente superabili se ci si pone nella posizione di conoscere ciò che differenzia noi dagli altri.

È conoscere e vivere delle situazioni simili che crea quel senso di appartenenza e di gruppo che migliora.

Un testo che mi ha commossa, svuotata e fatto fare un bell’esame di coscienza e la sua forza è proprio nel sembrare un libro per bambini quando in realtà va letto in qualsiasi fase della vita e più volte.

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“I Giornali” di Henry James

Buongiorno amici lettori!

Se ieri vi ho parlato di un Noir tutto da scoprire oggi parliamo di un grande autore a cavallo tra il 1800 e il ‘900 e la sua capacità di raccontare la comunicazione di massa di cui noi tutti oggi siamo “schiavi”.

Henry James ne I Giornali edito in Italia da LiberiLibri anticipa lo sviluppo della stampa e il potere che gli organi di comunicazione possono avere sulle nostre vite. Pubblicato la prima volta nel 1903 resta un testo di grande attualità.

Citando Donatella Izzo nel suo ottimo saggio introduttivo: “Come in un gioco stilizzato dei quattro cantoni, i personaggi costruiranno l’intera dinamica dell’intreccio con il loro disporsi, lungo tutto il racconto, in ogni possibile rapporto di simmetria o d’opposizione, talvolta scambiandosi i ruoli, talvolta solo aspirandovi: “entrando” o “uscendo” dai giornali, salendo e scendendo nella carriera, trasformandosi da prede in cacciatori”.

Sono quattro, infatti, i personaggi in scena: i due reporter Maud Blandey e Howard Bight contrapposti a due uomini d’affari Sir A.B.C., uomo conosciuto e spesso sulle pagine dei giornali per i suoi successi, e Mortimer Marshal, colui che vorrebbe leggere di sé ma non riesce.

Questo testo è un romanzo breve che anticipa i tempi: il voler entrare nel meccanismo mediatico e il volerne uscire; in entrambe le situazioni i personaggi non riescono. È un testo basato sui dialoghi (noi infatti non vediamo cosa succede ma ne sentiamo semplicemente parlare).

La G maiuscola di giornali indica la centralità della comunicazione nella vita dell’uomo moderno e di come questa ci condizioni.

Parlandovi molto sinceramente ho fatto fatica a leggerlo perchè io non amo i testi in cui gli avvenimenti vengono “raccontati” e non “visti”, infatti pur essendo 160 pagine circa ci ho messo molto a leggerlo.

Merita per l’attualità delle tematiche, per l’ottima traduzione e per conoscere meglio un autore di cui in Italia abbiamo ben poco.

Lo consiglio a chi “lavora” con i social media, con la comunicazione etc. Sicuramente un testo non adatto a chi ama le letture un po’ più leggere e con azione.

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