“Reincarnation Blues” di Michael Poore

Bentrovati amici lettori!

Ultima settimana per questo freddo marzo e ultime recensioni!

Oggi parliamo di Reincarnation Blues di Michael Poore edito Edizioni E\O.

Un romanzo surreale che vede come protagonista un’anima di nome Milo che pur essendosi reincarnato 9995 volte non ha ancora raggiunto la perfezione.

Un uomo circondato sempre da donne da cui non apprende la bellezza della conoscenza emotiva.

Vediamo così il suo rapporto con la Morte, affettuosamente chiamata Suzie, con Nonna e Mamma e con se stesso.

Viaggiamo così tra i continenti e le epoche scoprendo che un atto puro altruismo è sul confine del puro egoismo.

Un libro che ho amato: divertente, irriverente, filosofico, profondo e che costringe in qualche modo a riflettere.

Uno stile leggero, ma non superficiale che racconta con semplicità e naturalezza delle tematiche che spesso vengono trattate con pesantezza. È una corsa contro il tempo alla scoperta di quello che realmente si prova e si vorrebbe per il resto della propria esistenza. Il bisogno di capirsi che non viene da dentro noi stessi, ma che prima o poi la vita (o le vite) ci obbliga ad affrontare per capire veramente cosa, o meglio chi, determina la nostra felicità.

Una storia che trattiene alla pagina e che al contrario di Lincoln del Bardo (di cui vi lascio qui la recensione) non mi lascia dubbi nel volerlo consigliare a chiunque perchè il post morte non è idealizzato o lasciato al caso, bensì è costruito sulle azioni commesse nelle nostre vite. Sicuramente due romanzi basati su due filosofie diverse, ma in comune hanno l’importanza degli affetti per una vita felice e completa.

Come ho già detto lo consiglio a tutti, perchè pur trattando tematiche di un certo spessore non appesantisce il lettore e perchè davvero in alcuni momenti è talmente irriverente da far ridere e allo stesso tempo riflettere.

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Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate voi.

Vi ricordo che per rimanere sempre aggiornati sulle mie letture basta seguirmi su Instagram, su Facebook e su Twitter. Ve lo consiglio perchè presto arriveranno tanti libri e tante novità.

“La mia fine, il mio inizio – Destini segnati” di Francesca Cominelli

Buongiorno amici lettori!

Oggi vi parlo de La mia fine, il mio inizio – Destini segnati di Francesca Cominelli, di cui in questi giorni è uscito il secondo volume.

Amanda, giovane newyorkese si trasferisce in Texas dove incontra Jared con cui instaura da subito un rapporto di amore-odio, di attrazione e disgusto. Circondati da amici, famiglia e cavalli i due ragazzi scopriranno che dai sentimenti non si può scappare per sempre e che il destino è sempre in agguato.

L’esordio di una scrittrice che rischia e che si butta nell’autopubblicazione.

Come ogni autrice esordiente ha i suo difetti: alcuni punti della trama sono lenti e altri troppo veloci, alcuni passaggi risultano risolti con un po’ di fretta dai personaggi. Incredibile l’ambientazione, la capacità di descrivere i paesaggi, come l’autrice riesca a descrivere determinati sentimenti  e la cura del romanzo in sé: ho adorato le illustrazioni, il voler dare un volto ai personaggi.

Non mi è dispiaciuto come libro in sé: veloce da leggere, stile e trama molto semplici, ma sottolineo ancora la bravura dell’autrice nelle descrizioni, perchè è riuscita a farmeli immaginare.

Consigliato a chi non vuole il romanzo della vita, ma una lettura semplice, leggera con cui rilassarsi.

Come già sapete io non amo i finali aperti: mi piace che ci sia un punto quando chiudo un libro, ma voglio proprio vedere cosa succederà nel prossimo capitolo della saga che è composta da tre libri di cui solo due già pubblicati.

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“Diario d’inverno” di Paul Auster

Bentrovati! Oggi vi parlo di Diario d’inverno di Paul Auster edito Einaudi che in questo periodo trovate in sconto.

Diario di inverno è una sorta di biografia dell’autore filtrata attraverso le sensazioni che durante la sua vita il suo corpo ha percepito e alle quali ha risposto.

Una narrazione in seconda persona, cioè il “tu narrativo”, rara come tipologia di narrazione, l’esempio più vicino alla nostra tradizione letteraria è quello di Italo Calvino con Se una notte di inverno un viaggiatore. In realtà Auster lavora diversamente rispetto Calvino e usa questa tecnica per portare il lettore all’interno della sua vita.

Un uomo che, all’affacciarsi sull’ultima fase della sua vita, ripercorre i traslochi da un appartamento all’altro che simultaneamente indicano anche il cambio di vita, i fallimenti personali e le rivincite. Un lavoro, quello di scrittore sia suo che della moglie che rimane a margine della vita e della narrazione.

L’analisi attenta di quello che è stato come uomo e di come le cose che pensi succedano solo agli altri ad un certo punto succedono anche a te e, con un’energia positiva e coraggio, puoi trasformarle nella possibilità di rivoluzionare la tua vita.

Un corpo che reagisce istintivamente alle varie situazioni questo testo risulta un memoriale per lo stesso Auster che si rivolge sicuramente a se stesso attraverso il pubblico, conscio che a qualsiasi età ognuno di noi troverà un pezzettino di sé in questo libro.

La grandezza di Auster in questa autobiografia sta nel renderla di tutti: riesce a travolgere la mente del lettore con questo flusso disordinato di ricordi e porta una profonda riflessione su l’essere ciò che si vuole e non ciò che si deve, o almeno io ho passato qualche giorno a rispondermi.

Traduzione eccellente di Bocchiola che non storpia e non rende prolisso un romanzo che risulta vincente, oltre che per i contenuti, per il ritmo incalzante e costante.

Consigliato a tutti gli amanti dei bei libri che stravolgono una volta chiusi.

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Vi lascio anche la splendida recensione di Antonio Lombardi di questo libro perchè merita per capire ancora di più a quale capolavoro ci riferiamo.

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“A due passi da te” di Irene Stasi

Bentrovati amici lettori! Vista la nuova grafica del blog?

Oggi sono tornata per parlarvi di un romanzo molto particolare: mi riferisco a A due passi da te di Irene Stasi edito Albatros Edizioni.

In questo romanzo accompagniamo Emma Zaccagnini, la ragazza con la valigia, nel suo trasferimento da Palermo a Parigi, nell’elaborazione della separazione dei suoi genitori e nella sua crescita personale. Primo anno di università, nuova città, nuovi amici, nuovi amori ma la costante è il rapporto col fratello gemello: due opposti indissolubilmente legati. Emma ha sulle spalle la responsabilità di una famiglia che dovrebbe accudirla e non renderla più grande della sua età ed è proprio Parigi e le grandi novità che porterà a cambiare un po’ di dinamiche e permetterle, anche se per poco, di respirare appieno la sua giovinezza.

Un romanzo all’apparenza come tanti altri: un trasferimento, nuovi amici ed ecco che arriva il belloccio di turno che fa innamorare la protagonista. In realtà c’è molto di più ed è questo di più che mi ha conquistata perchè tema fondamentale è la ricerca della propria identità che in qualche modo ognuno di noi nella sua vita attua e che però rimane sottomessa a quello che è il destino. Un romanzo dalle mille emozioni e favole che però mostra anche la durezza della vita. Proprio quando sembra avvicinarsi il lieto fine questo viene strappato via da un odio immotivato.

Ringrazio Irene per il gentile omaggio e vi invito a leggerlo perchè è ricco di spunti di riflessioni personali e culturali. Quanti di noi sarebbero disposti ogni tot giorni a rivoluzionare la propria vita? Quanti di noi avrebbero messo in pausa la loro adolescenza per crescere i fratelli minori e due genitori con la sindrome di Peter Pan? Quanti di noi ad oggi non sanno darsi ancora risposte sull’odio che abita i cuori di determinate persone?

Sconsigliato a chi, però, non ama i romanzi senza lieto fine.

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Spero possiate leggerlo presto.

Vi auguro buon lunedì!

“I Giornali” di Henry James

Buongiorno amici lettori!

Se ieri vi ho parlato di un Noir tutto da scoprire oggi parliamo di un grande autore a cavallo tra il 1800 e il ‘900 e la sua capacità di raccontare la comunicazione di massa di cui noi tutti oggi siamo “schiavi”.

Henry James ne I Giornali edito in Italia da LiberiLibri anticipa lo sviluppo della stampa e il potere che gli organi di comunicazione possono avere sulle nostre vite. Pubblicato la prima volta nel 1903 resta un testo di grande attualità.

Citando Donatella Izzo nel suo ottimo saggio introduttivo: “Come in un gioco stilizzato dei quattro cantoni, i personaggi costruiranno l’intera dinamica dell’intreccio con il loro disporsi, lungo tutto il racconto, in ogni possibile rapporto di simmetria o d’opposizione, talvolta scambiandosi i ruoli, talvolta solo aspirandovi: “entrando” o “uscendo” dai giornali, salendo e scendendo nella carriera, trasformandosi da prede in cacciatori”.

Sono quattro, infatti, i personaggi in scena: i due reporter Maud Blandey e Howard Bight contrapposti a due uomini d’affari Sir A.B.C., uomo conosciuto e spesso sulle pagine dei giornali per i suoi successi, e Mortimer Marshal, colui che vorrebbe leggere di sé ma non riesce.

Questo testo è un romanzo breve che anticipa i tempi: il voler entrare nel meccanismo mediatico e il volerne uscire; in entrambe le situazioni i personaggi non riescono. È un testo basato sui dialoghi (noi infatti non vediamo cosa succede ma ne sentiamo semplicemente parlare).

La G maiuscola di giornali indica la centralità della comunicazione nella vita dell’uomo moderno e di come questa ci condizioni.

Parlandovi molto sinceramente ho fatto fatica a leggerlo perchè io non amo i testi in cui gli avvenimenti vengono “raccontati” e non “visti”, infatti pur essendo 160 pagine circa ci ho messo molto a leggerlo.

Merita per l’attualità delle tematiche, per l’ottima traduzione e per conoscere meglio un autore di cui in Italia abbiamo ben poco.

Lo consiglio a chi “lavora” con i social media, con la comunicazione etc. Sicuramente un testo non adatto a chi ama le letture un po’ più leggere e con azione.

Vi lascio il link per acquistarlo direttamente su Amazon.

Vi ricordo che partecipo al programma di affiliazione di Amazon. Acquistare da questo link a voi non costa niente, però mi aiuta a crescere un pochino di più e a darvi sempre contenuti di qualità.

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Non mi resta che augurarvi buona lettura!

Il volto ritrovato

Buongiorno amici lettori!

Ultimo giorno di questo novembre e ultima recensione. Domani vi aspetta il WrapUp e tantissime sorprese per questi giorni che precedono Natale.

Oggi vi presento il primo romanzo di un autore che ho già apprezzato per Anima di cui trovate la recensione qui. Sto parlando di Wajdi Mouwad e di Il volto ritrovato edito da Fazi Editore.

Vi lascio qui la splendida recensione di Antonio Lombardi che mi ha dato la spinta per leggerlo tutto d’un fiato.

Ritroviamo un po’ di infanzia dell’autore: infatti una parte del romanzo è ambientato in Libano, terra natia di Mouwad.

Il protagonista Wahab assiste al tragico rogo di un autobus che lo condannerà a perdere i ricordi, a non riconoscere più la propria famiglia fino al punto di sentire l’esigenza di scappare per affrontare con una paura infantile la grande paura della sua infanzia.

Un breve romanzo di formazione che, come in Anima, racconta la perdita del proprio sé, dei propri punti fermi e il bisogno di scappare per ritrovarsi.

Quella guerra che brucia ancora nella memoria del protagonista è priva di retorica e morale, bensì è il reportage di quello che un’intera generazione è stata costretta a imprimere nella propria mente e che Wahab combatte con la sua pittura nella speranza di riappropriarsi dei suoi ricordi.

I ricordi sono un altro importante tema dell’opera: persi a causa del trauma sono l’unica ancora di salvezza per tutti noi in alcuni momenti, tanto che tendiamo a renderli più positivi o più negativi a seconda delle nostre esigenze. Siamo noi a manipolare ciò che pensiamo a favore di scuse che giustifichino il nostro comportamento.

Consigliato a chi ha amato perdutamente Anima e per chi vuole vivere le emozioni del ritrovarsi nelle pagine di un libro che è tutto forche scontato.

Come sempre vi ricordo che sono affiliata Amazon e quindi se volte aiutarmi a crescere potete farlo acquistando direttamente dai link che vi lascio nei post senza avere delle spese aggiuntive potete acquistare il libro con questi link Il volto ritrovato e Anima

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A presto amici lettori!

Un giorno alla volta

Buongiorno a tutti amici lettori!

Novembre sta finendo e tra oggi e domani leggerete le ultime due recensioni per questo mese. Venerdì invece vi aspetta il WrapUp con le letture del mese appena finito e qualche sorpresina.

Ora bando alle ciance e parliamo direttamente di Un giorno alla volta di Andrea Cantone edito da Lineadaria.

Ringrazio Andrea per avermelo fatto avere e per avermi permesso di conoscere Marta, la protagonista di questo libro e della vita che si può leggere in quelle pagine.

Siamo a metà degli anni ’80 in Lituania e la piccola Marta capisce fin da subito di quanto la sua vita sarebbe stata difficile, di come avrebbe dovuto lottare per raggiungere i suoi obbiettivi.

Un padre che ha messo in difficoltà la sua famiglia e che diventerà uno spettro nei ricordi di Marta, tanto da avere paura di ritrovarsi nelle stesse condizioni della madre. In tutto il romanzo gli uomini non ne escono particolarmente bene.

Cantone ci presenta una storia vera e nella pagine traspare l’amore che prova per la sua vera Marta. Racconta con pudore e rispetto la storia “difficile” della donna che ama.

Una Donna unica: non si arrende, lotta e coraggiosamente cambia la sua vita andando incontro all’ignoto.

Nella lettura noi percorriamo trent’anni di vita della protagonista e condividiamo con lei azioni quotidiane che nella sua realtà risultano eroiche.

Una storia vera consigliata a chi ha testa per capire le tematiche riportate e per mostrare al pubblico che dietro ad ogni sguardo e ad ogni sorriso c’è un vissuto e non sempre è positivo.

 

Il libro lo trovate in formato eBook qui a 0,99€ quindi non avete scuse per non leggerlo! In oltre se siete abbonati KindleUnlimited è nella vostra biblioteca.

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A presto amici lettori!

IT

Buon venerdì amici lettori!
Pronti per questo week-end?
Io come ogni venerdì vi propongo una lettura che mi ha colpita e oggi parliamo di uno dei grandi capolavori di Sephen King IT edito da Sperling e Kupfer.

È sicuramente un romanzo horror, ma ha in sé anche quelle tematiche che lo rendono un romanzo di formazione.

Il romanzo è la storia di sette amici provenienti dall’immaginaria città di Derry, nel Maine, ed è raccontata alternando due diversi periodi temporali prima 1957 -1958 e poi 1984 -1985, momento in cui gli amici saranno costretti a tornare nella città della loro infanzia per salvarla.
Dal libro sono stati tratti una omonima miniserie televisiva nel 1990 e una omonima trasposizione cinematografica nel 2017 il cui seguito è previsto per il 2019.

Le vicende iniziano quando uno spaventoso mostro mutaforma di nome IT si risveglia dopo 27 anni di letargo e prendendo le sembianze del clown Pennywise uccide il piccolo Georgie. Da qui si inizia a formarsi un piccolo gruppo di amici che troveranno il modo di scappare al mostro e di rimandarlo in letargo grazie all’aiuto della Tartaruga.
Vent’anni dopo la storia si ripete e i ragazzi, ormai uomini, si riuniscono per mettere una volta per tutte la parola fine a quelle mostruosità. Non ricordando come han fatto la prima volta si ritroveranno piano piano a dover rivivere quei giorni fino a quando non compiranno una volta per tutte il loro destino.

Non mi soffermo più di tanto sulla trama perchè chi lo ha già letto sa di cosa sto parlando e per chi vorrà leggerlo non troverà scuse per non farlo.
Ora però vi spiego perchè mi è piaciuto così tanto.

Non è solo una storia horror con un inquietante clown che uccide dei ragazzini in un paesino qualunque dell’America. È la storia di amicizie “di sangue”, di ragazzini che hanno il coraggio di cambiare lo status quo affrontando le loro paure consci che gli adulti, coloro che teoricamente avrebbero dovuto proteggerli, non crederebbero mai alle loro parole. La ricerca della libertà unita alla consapevolezza del sacrificio fanno di quest’opera un’amara critica alla società moderna che finge di non vedere i mostruosi clown a favore della pace e della calma apparente.

Vi lascio qui il link di acquisto su Amazon.
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Il contrario delle lucertole – Quattro donne, un solo destino

Buon venerdì amici lettori!

Visto il Week-end che bussa alla porta io vi consiglio, in pieno spirito Bookcity (di cui vi lascio qui il link del mio articolo su Parole a ColoriIl contrario delle lucertole di Erika Bianchi edito da Giunti, che ringrazio.

Un romanzo più unico che raro che vi anticipo già potrebbe essere nella mia top 10 per questo 2017.

Si parte dall’epilogo e riavvolgiamo il nastro intorno alla vita di Isabelle: la incontriamo che è mamma di due figlie, che ha un fratellastro e un matrimonio fallito alle spalle. In un Caffè francese si chiede se ha commesso uno sbaglio a non andare al funerale di quello che le è sempre stato detto essere suo padre. Figlia di Lena e di un padre che padre non è mai stato.

Da qui assistiamo alla storia di una famiglia, che famiglia non è ricca di segreti, di amore, di non detti, di dolori, di segreti e incomprensioni. Sempre accompagnati dalle figure femminili, da biciclette scopriamo che è difficile essere madre se non si è state prima figlie e che ai genitori non si perdona, quasi, mai niente.

Un romanzo che conquista per la sua umanità: tanti sentimenti che inondano il lettore rendendolo empatico, in particolare con Isabelle, che solo alla fine mostrerà il perchè di come si è comportata nella vita.

È un romanzo umano: il destino e gli errori che si ripropongono nelle generazioni successive fino a quando qualcuno non ha il coraggio di osare e cambiare il suo destino.

L’autrice sorprende per lo stile quasi fiabesco, ma non banale. Una storia da leggere tutta d’un fiato che rende bene l’idea di come gli errori dei genitori ricadono sempre sui figli, ma allo stesso tempo dimostra la forza delle donne in ogni sua sfumatura: Isabelle, indomabile e sicura di sé, Cecilia che pur ossessionata dal demone del cibo riesce a trovare la forza di uscirne, o così sembra, e Marta che con coraggio decide di amare e di cambiare rotta a quel destino che la voleva come la madre.

Se in altre opere non ho apprezzato questo espediente narrativo che porta l’autrice a partire dalla fine, qui sostengo che sia la vera chiave del successo di questa storia: i personaggi ci vengono presentati immediatamente nella loro più imperfetta umanità ed è impossibile staccarsi da queste pagine senza sapere come va a finire.

Consigliato a chi ama le storie famigliari e a chi ama le grandi figure femminili.

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A presto amici lettori!

“15”

Bentrovati amici lettori!

Oggi parliamo di 15 di Luigi Pucci edito da Aletti.

Ringrazio l’autore per avermi omaggiata di una copia.

Un uomo, David, colpito da un colpo di fulmine per la misteriosa Kristina. Seguiamo una serie di varie e eventuali avventure paradossali che ci portano a vedere e conoscere la profondità dei sentimenti di questo biologo.

Scrittura veloce, instantanea e semplice da capire per una storia che va troppo veloce e si esaurisce in fretta: non ho infatti apprezzato la brevità. Una trama del genere, secondo me, meritava più spazio e più spiegazioni. Sono sicura che non avrebbe annoiato perchè la forza di Pucci sta proprio nella trama accattivante.

Se a primo impatto mi è sembrato di essere di fronte alla classica opera rosa a metà ho capito di non aver capito un bel niente: Pucci stravolge la storia e la rende sua e unica portandoci in giro per il mondo.

Il titolo è già di per sé un enigma: che indichi il tempo tra il novilunio e il plenilunio, che sia una sorta di monito, come nella religione cristiana, di cambiare qualcosa di importante della nostra vita o indica i 15 gradini di Gerusalemme? Questo potrà svelarcelo solo l’autore ma resto convinta che sia un libro che invita a un percorso spirituale e di rinascita a favore di noi stessi.

Non arrenderci mai e lottare sempre per le persone che amiamo.

Consigliato a chi vuole un libro breve, ma che allo stesso tempo stupisca e renda la lettura un film ricco di adrenalina.

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