“Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli” di Chiara Moscardelli

Buongiorno amici lettori!

Per chi non fosse andato al Salone internazionale del libro di Torino da oggi potrà acquistare in tutte le librerie e gli store online Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli di Chiara Moscardelli edito da Giunti.

Ringrazio la casa editrice per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo libro.

Superati i quaranta un uomo diventa interessante, una donna zitella. Ma Teresa Papavero non se ne cruccia, ha ben altre preoccupazioni.

Dopo avere perso l’ennesimo lavoro in circostanze a dir poco surreali decide di tornare a Strangolagalli, borghetto a sud di Roma nonché suo paese nativo, l’unico posto dove ricominciare in tranquillità. E invece la tanto attesa serata romantica con Paolo, conosciuto su Tinder, finisce nel peggiore dei modi: mentre Teresa è in bagno, il ragazzo si butta dal terrazzo.

Suicidio? O piuttosto, omicidio? Il maresciallo Nicola Lamonica, il primo ad accorrere sul luogo, è abbastanza confuso al riguardo. Non lo è invece Teresa che, dotata di un intuito fuori del comune, capisce alla prima occhiata che qualcosa non va. Il fatto è che non le crede nessuno. Tantomeno Leonardo Serra, l’affascinante quanto arrogante poliziotto arrivato per indagare sulla morte del giovane.

A peggiorare la situazione la misteriosa scomparsa di Monica Tonelli, una delle ospiti del B&B che Teresa ha aperto nella casa paterna con la complicità di Gigia, la sua amica del cuore. Tutto il paese è in subbuglio perché la sparizionedella donna viene addirittura annunciata nel famoso programma ”Dove sei?” e a indagare sulla Tonelli arriva proprio l’inviato di punta, Corrado Zanni.

Per Teresa davvero un periodo impegnativo, coinvolta in indagini dai risvolti inaspettati e perseguitata dalle ombre del passato: la scomparsa della madre e il burrascoso rapporto col padre, il noto psichiatra Giovan Battista Papavero.

Un libro che fonde alla perfezione il giallo e l’humor con personaggi stravaganti, la stessa protagonista Teresa è un quarantenne molto ironica e dalle idee stravaganti e dalla risposta sempre pronta soprattutto contro Serra.

Non si arrende e dimostra che, anche a quarant’anni una donna, può essere ammirata per la sua forza d’animo e la sua intelligenza. Da sempre sottovalutata da tutti e presa per la figlia scema di un uomo molto intelligente in questa situazione ha la sua rivincita. 

Interessanti i personaggi anche se alcuni incarnano degli stereotipi (ne è un esempio il maresciallo Lamonica) ma ancora di più che mi è sembrato un romanzo introduttivo e non fine a se stesso visto il finale. 

La trama è avvincente: passo passo si mettono insieme gli indizi e si giunge ad una conclusione inattesa e logica. L’autrice non utilizza grandi colpi di scena e racconta un’indagine come potrebbero essere altre mille.

Il libro, più che per la sua trama, mi è piaciuto per la forza di Teresa che ignorando il giudizio degli altri continua per la sua strada dimostrando di aver cercato, sbagliando, di rendere orgoglio so il padre e non di essere una stupida.

Consigliato a chi ama i gialli e che vuole un personaggio femminile forte al centro del racconto.

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“Una ragazza affidabile” di Silena Santoni

Buongiorno amici lettori sappiate che da oggi in tutte gli store fisici e digitali potrete trovare l’esordio di Silena Santoni con Giunti: Una ragazza affidabile è un romanzo dalle tinte nere e rosa. 

Agnese torna a Firenze, sua città natale, per sbrigare delle incombenze burocratiche. Per fare ciò deve necessariamente rincontrare sua sorella maggiore Micaela donna eccentrica che ha sempre vissuto come voleva facendosi trascinare dalle sue emozioni. Agnese invece ha vissuto la sua vita come doveva: brava negli studi che completa, un uomo che si prende cura di lei e che stima e due figlie unite. Questo incontro riapre le ferite del passato mai rimarginate: le maschere si sgretolano e la vera natura delle protagoniste viene mostrata. In un’alternanza di passato e presente vediamo sullo sfondo il movimento femminista italiano a cui aderirà interamente Micaela, vedremo gli anni di Piombo che hanno terrorizzato il nostro paese il tutto accompagnato da un’atmosfera di inquietudine. La morte del cugino Sergio, grande amore di Agnese, e di Luca, fidanzato di Micaela con rapporti di amicizia con le frange estreme del terrorismo, dividono le due vite irrimediabilmente. 

Ho avuto il piacere di incontrare Silena da Giunti, qui a Milano lunedì mattina. 

Mi ha stupito sapere che lei non fosse affezionata a queste due donne ma che provasse solo un’umana pietà, che è figlia unica e quindi ha scritto di due sorelle per indagare in quel rapporto che, da sorella maggiore, posso dire essere pieno di alti e bassi. L’autrice sostiene che sia il romanzo del caso in cui la volontà e l’impegno poco centrano: una serie di fatalità porterà le due protagoniste a vivere due vite da sconosciute. Lei definisce il suo stesso romanzo un’opera sulla banalità del caso con due protagoniste negative: Agnese tragica e Micaela fallita. Gli autori, per esperienza, tendono a difendere i loro personaggi da tutto e da tutti e mi ha sorpresa che lei stessa le attaccasse con tanta schiettezza e franchezza. Una donna forte che parla della sua generazione e degli imprevedibili carnefici. 

Uno stile maturo che a tutto fa pensare tranne che ad un esordio, sia per la trama che per la costruzione di questa. Io narrante creato per far affezionare il lettore e poi ribaltare le situazioni con un colpo di scena finale inatteso lasciano un senso di vuoto e smarrimento a fine della lettura. La costruzione tra passato e presente e l’alternanza di capitoli tra Firenze e una gita in montagna danno ritmicità alla lettura facendo pensare che sia stato scritto come un copione cinematografico anche perché in alcuni momenti sembra proprio che ci siano delle inquadrature, dei tagli per far vedere al lettore solo quello che si vuole. 

Sarebbe stato interessante indagare di più su Agnese e sul perché non vuole accettare le sue ferite e le sue fragilità. 

È un romanzo noir che si distingue dai thriller e dai gialli sia per la costruzione sia per il campionario umano che ci mostra e racconta: non c’è adrenalina, non c’è sangue, c’è solo un’atmosfera di precarietà, di paura e di ribellione. Racconta la Storia italiana in funzione della trama rendendola così tremendamente credibile.

Consigliato sicuramente a un pubblico che ama la suspance ma non la violenza e il sangue.

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“Osservatore Oscuro” di Barbara Baraldi

Buongiorno amici lettori!

In questa giornata di ritorno alla normalità dopo il ponte pasquale vi voglio parlare di uno dei thriller italiani meglio costruiti tra quelli da gennaio ad oggi.

Sto parlando di Osservatore Oscuro di Barbara Baraldi edito da Giunti.

Il romanzo è il seguito di Aurora nel buio.

Nella certosa di Bologna viene ritrovato un cadavere con tatuato sul torace il nome di Aurora Scalviati, giovane profiler della polizia di Sparvara dal passato complicato e oscuro. Interrogata per ore dai colleghi capisce di dover combattere l’indifferenza e il sospetto di questi. Nel frattempo tornano gli incubi, la sua vita privata viene sconvolta e il passato busserà alla sua porta rendendo le persone che ama un bersaglio per un pericoloso serial killer. Aurora grazie al suo intuito, la sua caparbietà e i suoi fantasmi riuscirà a vincere l’ennesima sfida che la vita le pone davanti.

Barbara Barladi, nota agli amanti del fumetto per le sue opere, scrive un romanzo che sa di thriller ma non fonda la trama sulla suspance e sui colpi di scena, quanto sull’introspezione dei personaggi che, in questo secondo capitolo, crescono e maturano scontrandosi con una realtà che inevitabilmente li porterà a fare i conti con loro stessi.

Aurora risulta a tratti più riflessiva e testarda, pronta ad affrontare i fantasmi che si porta dietro dall’adolescenza. Un ritmo veloce, ma non frenetico che permette al lettore di mettere insieme i pezzi e portare avanti una sua indagine personale che verrà tranquillamente distrutta dal finale.

Uno stile molto americano sia per il modo di raccontare l’indagine sia per il linguaggio che è schietto e vero. Si vede che l’autrice conosce quello che racconta e in questo secondo capitolo a mio avviso riesce a rendere Aurora più vera: non la descrive solamente come una donna dal passato difficile poco incline alle regole, ma come una ragazza che ne ha passate tante e che l’unica cosa che vorrebbe è togliersi l’armatura che si è costruita addosso e lasciarsi sussurrare “Andrà tutto bene”, un po’ come ognuno di noi.

Consigliato a chi ha già letto Aurora nel buio e agli amanti del genere che troveranno nell’autrice uno dei pochi esempi di thriller italiano ben costruito dalla prima all’ultima pagina.

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Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate voi e se avete titoli di quest’autrice da consigliarmi per continuare la sua scoperta!

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Wrap Up: Marzo 2018

Buon lunedì dell’Angelo amici lettori e buon Aprile!

Come ogni mese iniziamo con il WrapUp! delle letture del mese appena concluso.

Le collaborazioni sono state delle scoperte continue:

Ringrazio Giunti editore per L’osservatore oscuro di Barbara Baraldi: un thriller avvincente, veloce e ben scritto. Nessun dettaglio è casuale, anzi serve per aiutare il lettore ad arrivare alla conclusione. Uno stile molto americano che l’autrice fa funzionare. Secondo capitolo con protagonista Aurora, si rivela, a mio avviso, più bello e completo del primo perchè riesce a dare una completezza ai personaggi.

Ringrazio Augh! Per due letture molto diverse tra loro.

La prima è Solstizio di Luca Franzoni: un thriller, ispirato a Stephen King, che racconta le conseguenze del Solstizio sulle persone. Con l’autore chiacchiereremo insieme giovedì 12 aprile al Cafè Milano di piazza Durante, 16 Milano.

Il secondo libro è stato una sorpresa graditissima: primo romanzo di Francesco Nucera Ernesto – Genesi di un eroe (qui trovate la mia recensione a Le mille facce della stessa moneta). Un distopico originale per trama, costruzione e personaggi: in un’Italia divisa da regime totalitarista e per niente tollerante verso le diversità Ernesto lascia i panni di ragazzo di buona famiglia per quelli di eroe nazionale cercando di riunire sotto un unico governo il Bel Paese che ha dimenticato come si accolgono le diversità per arricchirsi e non per distruggersi.

Terza e ultima collaborazione per questo mese è stato Raccontami di te di Maria Chiara Monaco edito da Casa Editrice Kimerik: una buona storia d’amore tra due adolescenti, ma ho trovato delle carenze di trama e degli aspetti trascurati o dati troppo per scontato. Una lettura ben scritta che risulta piacevole. Vi spiegherò meglio nella recensione apposita.

Ho inoltre letto parecchio di Adelphi:

La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell: un romanzo divertente, a tratti assurdo, con l’equilibrio perfetto tra descrizioni e dialoghi. Personaggi divertenti che sono credibilissimi. Ben scritto: una lettura piacevole e veloce grazie allo stile ironico e avvincente.

Seconda lettura targata Adelphi è stata Marie aspetta Marie di Madeleine Bourdouxhe: una donna schiava della quotidianità e dei doveri, piena di paure, si riscopre solo nell’atto del tradimento verso il marito. Una donna che aspetta se stessa e fatica a riconoscersi.

Ultima lettura di questa casa editrice è stata La sovrana lettrice di Alan Bennet: irriverente, divertente e dal finale sconvolgente questo romanzo breve cattura il lettore e lo farà morire dal ridere.

Ho poi approfittato della collana in collaborazione tra Corriere della sera e Iperborea e ho letto Luce d’estate ed è subito notte di Stefánsson: lento, non sono riuscita ad entrare in empatia con nessuno dei personaggi, privo di una conclusione. Non mi è assolutamente piaciuto e vi spiegherò meglio il perchè nei prossimi giorni.

A Tempi di Libri ho acquistato A misura d’uomo di Roberto Camurri edito NNEditore: una serie di racconti che si intrecciano, scontrano e concludono insieme. Un filo rosso che li collega e rende le mille sfaccettature dei personaggi che crescono tra le pagine assumendosi le varie responsabilità.

Ho inoltre acquistato Tutte le ragazze con una certa cultura hanno almeno un poster di un quadro di Schiele appeso in camera di Roberto Venturini edito SEM: una storia d’amore nata da degli incontri occasionali che viene poi distrutta dalla routine quotidiana. Un romanzo dalla trama molto semplice ma dai molteplici significati nascosti.

Al BookPride ho acquistato il primo numero della rivista Freeman’s edita Black Coffee: un’idea geniale quella di una rivista con racconti collegati da un unico tema di attualità. Merita una lettura.

Ultima lettura per Marzo è stato Lacci di Domenico Starnone edito Einaudi. Un romanzo breve che racconta le bugie, i tradimenti, l’amore, gli sbagli di una coppia come tante che forse è rimasta insieme solo per i figli e per l’abitudine d’amarsi che per l’amore vero.

Sto inoltre finendo C’è un cadavere in biblioteca di Agatha Christie che sarà il libro ponte per questo mese.

Fatemi sapere se avete letto qualche titolo e quale di questi più vi incuriosisce. Cliccando i link sui titoli dei libri verrete rimandati direttamente alla pagina Amazon per l’acquisto e, grazie al programma di affiliazione, potrete aiutarmi a crescere.

Da domani troverete ogni giorno una recensione dei libri prima accennati.

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Non mi resta che augurarvi buona lettura!

“Princesa e altre regine” da un’idea di Concita De Gregorio

Buongiorno amici lettori!

Oggi parliamo di Princesa e altre regine da un’idea di Concita De Gregorio edita Giunti, che ringrazio sempre di cuore per la disponibilità.

Io con le canzoni di De André ci sono cresciuta e in particolare con le canzoni dedicate alle donne. Sono state la colonna sonora di un’adolescenza che non è mai facile.

Quel “Continuerai a farti scegliere o sceglierai?” mi è entrato dentro ed è, credo, la bussola che guida le piccole decisioni che a ventitré anni, quasi ventiquattro, prendo quotidianamente.

Un cantautore che, ancora oggi, è uno dei pochi ad aver capito che la fragilità di noi donne è la nostra forza, il non fermarci e l’andare oltre le apparenze, le parole, le promesse non mantenute fanno di noi il sesso forte. In un momento storico in cui si alza la voce per non rimanere nell’ombra e che rivendica quella parità per troppo tempo non ottenuta.

Le donne di De André prendono vita in queste pagine tra parole e immagini, accompagnati dalla melodia del cantautore venti donne, tra cui Concita De Gregorio, Ursula Ferrara, Sara Colaone per citarne alcune, che rendono giustizia alla femminilità e all’essere Donna senza retorica, senza femminismo, senza colpe o accuse, ma con la forza della parola, dell’immagine.

Un omaggio ad un uomo da donne che si sono riscoperte nelle sue canzoni, che si sono fatte consolare, incoraggiare e amare da quelle parole sussurrate. Donne che hanno deciso di scegliere, di essere le artefici del loro destino senza “se” e senza “ma”.

Donne che non hanno paura di essere tali e alzano la voce in modo che vengano sentite.

Un regalo perfetto per ognuna di noi perchè privo di retorica o dell’omaggio fine a se stesso a un grande della nostra storia musicale. Venti racconti che ridanno alla figura della Donna la sua natura dai mille colori.

Un libro, a mio modesto avviso, che non può mancare in cui qualsiasi persona si può riconoscere e può riconoscere le donne che animano la sua vita.

Come avrete capito lo consiglio con tutto il cuore per quello che simboleggia in questo momento storico: un uomo che ha rispettato la natura femminile che riceve da questa un omaggio più unico che raro. Infatti si trovano racconti illustrati e storie scritte.

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“La prima ora del giorno” di Anna Martellato

Buongiorno amici lettori!

Oggi vi parlo de La prima ora del giorno, romanzo d’esordio di Anna Martellato edito da Giunti che ringrazio per la disponibilità e opportunità.

Zoe. giovane PR, nel momento più importante per la sua carriera rimarrà incinta. Tra un collega, Nicolò con cui è in perenne competizione, la nonna Anna e l’isola di Rodi Zoe viaggerà tra le sue emozioni, le sue paure per conoscersi e conoscere la vera storia della sua famiglia scoprendo quella forza e quella dolcezza che solo la fragilità sa regalare.

Un libro dolce che racconta il viaggio di una ragazza presa solo da se stessa e dalla sua carriera, tanto da non rendersi conto dei suoi sentimenti e di quelli delle persone che la circondano. Una nonna forte, moderna e ricca di storia che non ha avuto una vita semplice: scappata agli orrori della Seconda Guerra Mondiale cerca di fare da guida alla nipote senza imporsi o urlare, ma mostrandole le sue paure e raccontando i suoi segreti, anche quelli più oscuri e dolorosi. Tra l’Italia e l’isola di Rodi si incontrano due generazioni diverse di donne che hanno saputo combattere prima di tutto contro loro stesse per poter essere felici. Un romanzo che racconta anche di come la vita ad un certo punto ti riporti alle tue origini e alle tue vere priorità in modo che non ti possa dimenticare mai veramente chi sei.

Ho apprezzato le atmosfere, ma ancora di più la contrapposizione tra carriera e vita privata. Ad oggi troppo spesso si dimenticano gli affetti, l’amore, la famiglia a favore di una carriera brillante, del salire la scalinata fino ad arrivare in alto. Ma poi? Cosa resta? Alla fine della corsa quante cose si sono lasciate indietro? Quanti “Ma” e “Se” ci cullano prima di addormentarci la sera? Quanto è grande il vuoto che per paura non abbiamo voluto vedere? Alla fine saremo davvero completi?

Ecco questo libro secondo me parla anche di questo, di come serva equilibrio tra tutti gli aspetti della nostra vita per essere davvero felici.
Consigliato a chi sa apprezzare una bella storia d’amore verso se stessi.

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WrapUp: Febbraio 2018

Buon lunedì amici lettori!

Primo articolo per questo marzo è il WrapUp!

Iniziamo come sempre dalle collaborazioni.

Due sono state quelle con Rizzoli libri, che ringrazio. Una delle due letture la scoprirete direttamente domani mentre l’altra è L’uomo di gesso di C.J. Tudor edito Rizzoli: un thriller che incrocia il passato e il presente in un paesino in cui gli omini di gesso dell’infanzia assumono un significato inquietante.

Due anche i libri che Giunti mi ha gentilmente omaggiato: La prima ora del giorno di Anna Martellato e Princesa e altre regine da un’idea di Concita de Gregorio. Il primo è un romanzo intenso sulle scelte, le separazioni, gli impressiti che rivoluzionano le nostre vite e della forza con cui le donne le affrontano.Princesa invece grazie a 20 autrici da voce a tutte quelle donne di cui De Andrè ha cantato la bellezza, la forza e la dolcezza. Entrambi splendidi.

Omaggio di Chiara Romanello è il suo primo romanzo Il ristorante sul mare edito da LAREditore. Una ragazza ormai rimasta sola al mondo va alla ricerca di suo padre e delle sue origini scoprendo che a volte la verità è più vicina di quanto si possa sperare.Un breve romanzo familiare che tra Piemonte e Liguria ripercorre il passato di una giovane cantante lirica diventata mamma troppo presto e dei misteri che ha lasciato dietro di sé.

Altro omaggio è quello di Francesca Cominelli e il suo primo romanzo autopubblicato Destini segnati: una storia di pregiudizi, di paure, di forza per ricominciare, di amicizie talmente forti da sopravvivere anche ai grandi torti ma soprattuto dell’amore che irrompe nelle nostre vite e le mette sotto sopra senza che ce ne rendiamo conto.

Ultimo libro letto perchè inviatomi è stato L’Orlando incazzato di Sabrina Longo edito da L’Erudita: trai i vicoli di Catania un giovane si innamora della sua Angelica, che lo porterà a superare i suoi limiti e gli farà scoprire la sua vera forza. Un romanzo che sa di Sicilia e di vita vera, quella che non è mai facile ma regala grandissime gioie.

Io invece ho letto Trilogia della città di K di Agota Kristof edito Einaudi: una storia a incastro, difficile da capire se non si arriva fino all’ultima pagina. Il racconto di una guerra che distrugge le vite altrui e di come le scelte dei genitori si ripercuotono sempre e comunque sui figli in modo crudele e inaspettato.

Altra lettura è stata di Banana Yoshimoto edito Feltrinelli Kitchen che presenta entrambi le parti di questo racconto. Una ragazza dopo aver perso l’ultimo membro della sua famiglia, la nonna, si rifugia nella cucina fino a quando un suo compagno la invita a trasferirsi a casa sua con sua madre\padre fino a quando non troverà un appartamento più piccolo e funzionale per lei. L’autrice tocca temi profondi come la morte, la sessualità delle persone, la solitudine lasciando al lettore un senso di smarrimento.

Le Braci di Sándor Márai edito Adelphi è un romanzo di ricerca della verità, della ricerca di mettere ogni tassello nel giusto ordine per poter non perdere i ricordi belli che vengono inevitabilmente rovinati. La storia di due amici che si ritrovano ma non si riconoscono più. Amaro, struggente e che trasmette quell’aurea tetra e di smarrimento che ho trovato in pochi romanzi. Sicuramente non è stato all’altezza delle mie altissime aspettative ma resta comunque un bel romanzo.

Ultima lettura del mese di febbraio ma sicuramente una delle più belle dall’inizio dell’anno ad oggi è Reincarnation Blues di Michael Poore edito da Edizioni E/O: un’anima un po’ imbranata che non riesce a raggiungere la perfezione continuando a reincarnarsi, una strana amicizia con la Morte e due donne che cercano di guidarlo. Un uomo che ha vissuto mille e più vite ma non ha mai vissuto la sua fino in fondo. Un libro sarcastico e dolce allo stesso tempo.

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Vi ricordo che tutti i libri delle Edizioni E/O sono acquistabili su IBS e nelle librerie.

Da domani troverete ogni giorno una recensione dei libri prima accennati o un approfondimento viste le fiere che stanno per iniziare a Milano, curiosi?

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Non mi resta che augurarvi buona lettura!

“Wonder” di R.J. Palacio

Wonder di R.J. Palacio edito da Giunti Editori è uno dei libri più belli che si possano leggere sull’accettare le diversità altrui.

Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film con Julia Roberts.

August, detto Auggie, alle prese, non solo con il primo anno di scuola media, già di per sé difficile, ma anche con difficoltà di essere diverso. Auggie, infatti, a causa di una malformazione craniofacciale, sindrome di Treacher Collins che lo ha obbligato a lunghi periodi in ospedale, ha studiato a casa con la madre. Per la prima volta si trova a doversi confrontare con i pregiudizi e la cattiveria dei suoi coetanei che deriva da quella dei genitori. Tra amici, due genitori sempre pronti a tutto, una sorella che dovrà superare le sue paure Auggie non solo riuscirà a farsi accettare ma creerà anche una rete di supporto e protezione contro quelle persone che inevitabilmente proveranno sempre a ferirlo.

Un libro adatto a grandi e piccini perchè privo di quella retorica che fa pensare “poverino”. L’autrice R.J. Palacio, pseudonimo di Raquel Jamillo, rende con uno stile diretto un romanzo che affronta temi molto delicati e di cui normalmente si parla con un tono politically correct. Un romanzo che mostra come i pregiudizi siano facilmente superabili se ci si pone nella posizione di conoscere ciò che differenzia noi dagli altri.

È conoscere e vivere delle situazioni simili che crea quel senso di appartenenza e di gruppo che migliora.

Un testo che mi ha commossa, svuotata e fatto fare un bell’esame di coscienza e la sua forza è proprio nel sembrare un libro per bambini quando in realtà va letto in qualsiasi fase della vita e più volte.

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WrapUp: Gennaio 2018

Eccoci qua! Il primo mese di questo nuovo anno è appena finito e come al solito ecco il WrapUp! delle mie letture di gennaio.

Iniziamo con i libri che mi sono stati omaggiati da autori e case editrici e poi con le mie scelte!

Vi ricordo che dei libri più belli letti troverete le recensioni sul blog durante il mese di febbraio e restate sintonizzati perchè da domani troverete tantissime novità!

Potete trovare i miei consigli anche su Parole a colori dove vi aspetta un mio nuovo articolo.

Siete pronti? Allora bando alle ciance e iniziamo

Il primo libro è stato A due passi da te di Irene Stasi che ringrazio. Il libro è edito dal Gruppo Albatros nella collana Il Filo. Un romanzo intenso che non è come sembra. Una ragazza costretta a crescere troppo in fretta che solo grazie a Parigi, alla sua prima migliore amica e al suo primo amore riuscirà a godersi a pieno la sua vita. Sappiamo tutti che il destino è sempre in agguato. Mi è piaciuto proprio perchè non mi aspettavo il finale. È stato sconvolgente leggere le ultime pagine ed è stato questo a rendere il mio giudizio positivo.

Altra collaborazione con Augh! che come sempre ringrazio per il supporto mi ha portata a leggere Chiusa in gabbia di Roberto Bagnato: un thriller letto in una giornata che mi ha messo ansia. Non nego di averlo letto col bisogno di sapere come sarebbe andata a finire la storia di Emily. Essendo un thriller direi che ha tutte le carte in regola per competere con i grandi nomi del genere. Ho apprezzato l’accuratezza delle informazioni riguardanti l’ipnosi, il non avere lasciato nulla al caso e non aver portato nulla all’esasperazione. Unica nota dolente, ma per mio gusto personale, è il finale aperto. Non sono un’amante di questa genere di finale però capisco che la storia si presta bene a un seguito e quindi su questo aspetto sospendo momentaneamente il giudizio per vedere cosa accadrà.

In collaborazione con Fazi ho letto Otto mesi a Ghazzah Street di Hilary Mantel. È la storia di una donna costretta, per seguire il marito, a trasferirsi in Arabia Saudita e a fare in conti con una società in cui le donne non sono solo vittime ma anche complici. Mi aspettavo qualcosa di più, è come se al romanzo mancasse quel qualcosa in più per farmi dire “Wow”. Eccellente come in qualsiasi opera targata Fazi è la traduzione che in nessun punto risulta forzata ed è opera di Oneto a cui vanno i miei complimenti!

Io invece ho deciso di leggere Diario d’inverno di Paul Auster, di quest’autore ho anche finito 4321 di cui però vi parlerò in modo più approfondito non appena avrò recuperato qualche opera in più. Edito da Einaudi Diario d’inverno è un profondo esame di coscienza, forse dello stesso autore con il quale il protagonista ha alcune similitudini, che, con una narrazione in seconda persona, ripercorre la sua vita tra successi, fallimenti, affetti e traslochi. Tutta la narrazione si basa sulle reazioni del corpo ai vari avvenimenti. L’ho apprezzato perchè trovo che sia stato un romanzo che da molti spunti di riflessione sulle nostre vite.

Nel mese appena trascorso ho iniziato anche due saghe, definiamole così: la prima è stata quella de I Bastardi di Pizzofalcone edito sempre Einaudi di Maurizio de Giovanni. Da questo romanzo è stata tratta la serie RAI omonima. I protagonisti sono gli agenti di polizia del commissariato di Pizzofalcone che, qualche mese prima, era stato protagonista di uno scandalo. Il nuovo gruppo, proveniente da altri commissariati della città di Napoli, si ritrova a dover far fronte alle varie indagini e ai pregiudizi che li accompagneranno. Carino ma come tanti altri. Non ho trovato nulla che mi facesse dire “Voglio andare avanti con la lettura”. Vedremo se leggendo il seguito riuscirò ad apprezzarlo meglio.

L’altra saga è quella di Lemony Snicket edita Salani. Sto parlando di Una serie di sfortunati eventi. Ho letto i primi due volumi: Un infausto inizio e La stanza delle serpi. Snobbato per anni, riscoperto grazie alla omonima serie Netflix e mi ha conquistata. Il black humor, una narrazione teatrale e il continuo succedersi di disavventure rende questa lettura non solo piacevole e adatta a un pubblico più piccolo, ma affascinante e piena di spunti.

A gennaio ho ufficialmente esaurito il repertorio di John Williams, di cui vi ho parlato di Stoner, Augustus e prossimamente di Nulla, solo la notte, con Butcher’s Crossing. Tutti i romanzi sono editi Fazi. Questa volta l’autore descrive una spedizione di caccia ai bufali in Kansas. Il giovane Will Andrews alla ricerca di se stesso e di un’avventura finanzia questa spedizione di cui fanno parte altri tre uomini. L’intero viaggio sarà accompagnato dalla natura indomita che in alcuni momenti sarà la vera antagonista dei protagonisti. Torneranno, ma nessuno di loro sarà più come prima. Ancora una volta un romanzo di Williams che fa sognare e che cattura. Non all’altezza dei suoi due grandi capolavori, ma sicuramente una lettura piacevole e consigliata.

Libro lacrima del mese è Wonder di R.J. Palacio, edito Giunti. Da questo romanzo è stato tratto recentemente l’omonimo film con Julia Roberts. August, detto Auggie, è un ragazzino di undici anni affetto dalla sindrome di Treacher Collins, che per la prima volta si trova a dover affrontare l’ambiente scolastico e i pregiudizi e le cattiverie dei suoi coetanei derivanti dall’ignoranza degli adulti. Un romanzo semplice, privo di retorica che rimette il giudizio sulle apparenze nella giusta prospettiva.

Ultimo libro è stato Lincoln nel Bardo di George Saunders edito Feltrinelli. Passando tra i pensieri dei vari spettatori ripercorriamo un po’ la vita del presidente Lincoln dalla morte del primogenito fino alle difficili scelte politiche. Un libro intenso che pur con alcune scelte narrative discutibili, lascia il segno per l’empatia che crea con il lettore. La morte, in fondo, è la malattia di chi resta.

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Non mi resta che augurarvi buona lettura!

Po’s Advice: Christmas edition 2017

Buongiorno amici lettori e soprattutto buon dicembre!

Oggi torna Po’s advice per aiutarvi nella scelta dei libri da regalare.

Se vi ricorderete in questo articolo vi dicevo che non sempre regalare libri è consigliabile, anzi.

Oggi, però, proverò a darvi 5 consigli che possono ben o male adattarsi più o meno a tutti.

1)Più che un libro è un autore che consiglio vivamente e parlo di John Williams di cui vi ho già parlato di Augustus e di Stoner entrambi editi da Fazi.

Cosa dirvi? È uno scrittore che merita di essere letto da chiunque. Uno stile dolce, semplice, immediato e empatico. Williams ha costruito Stoner come un uomo qualunque, l’eroe della normalità e reso il grande Augusto un uomo normale, con paure, fragilità e sentimenti.

2) Un libro per tutte le donne della nostra vita: Il contrario delle lucertole di Erika Bianchi edito da Giunti. Una storia di famiglia che famiglia non è. Donne che sono diventate donne troppo in fretta e uomini incapaci di amarle come dovrebbero. Bianchi scrive un libro dal sapore amaro, ma che si legge da solo.

3) Tatty di Christine D. Hickey edito da PaginaUno: amato profondamente e adatto a un pubblico dalla forte sensibilità. Una bambina come tante, troppe che si trova a dover diventare grande troppo in fretta. Una storia che sa di ogni epoca in cui i genitori non sono tali.

4) Le mille facce della stessa moneta di Francesco Nucera edito da Augh! (presto vi metterò il video della presentazione online): undici racconti veloci, verosimili tutti collegati dalla stessa domanda “Cosa è giusto fare?”. Adatto da regalare a chi non è un grande lettore proprio visto che non è una storia unica ma una serie di storie.

5) Solo bagaglio a mano di Gabriele Romagnoli edito da Feltrinelli. Un “librino” minuscolo che mette in dubbio ogni aspetto della nostra vita. Da regalare assolutamente a quelle persone che sappiamo hanno bisogno di una svolta, che stanno cercando di fare ordine nella loro vita e che hanno bisogno solo di una piccola spinta in più.

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Buona lettura!

 

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